“La Materia in Nero dei Tarocchi” è il mio primo romanzo, pubblicato su Amazon. Perché “materia in nero”? Il romanzo è il percorso che i protagonisti compiono come “Recherche” spirituale.
Essi si tramuteranno, nel corso della ricerca, così come avviene ai minerali nell’Atanor in un processo alchemico. La materia grezza, il nigredo (nero), si tramuta nell’Atanor, purificandosi e si trasforma prima in albedo (bianco) poi citrinitas (giallo) ed infine in rubedo (rosso) per compiere la Grande Opera.
Alchimia non nel senso prosaico del termine, ma in quello filosofico. Parliamo quindi della Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto (il tre volte Grande), personaggio che entra a far parte dei protagonisti che si muovono nel romanzo. Sono tre coppie di personaggi che partono da tre città diverse: Venezia, Parigi, Ferrara per convergere ad Agrigento, dove alla Biblioteca Lucchesiana è celato un manoscritto che non compare in maniera ufficiale. Cosa sarà mai questa rarità che muta secondo chi la sta cercando? Secondo una vecchia leggenda cittadina è uno scritto del Diavolo, invece per una delle coppie è la Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto.

XII L’APPESO
Cigola il ramo,
mentre tu dondoli al vento.
Le braccia conserte,
il piede appeso,
la gamba incrociata all’altra.
Sei un triangolo rovesciato
in un mondo da contemplare muto.
Ti nutri di sapere,
che l’albero ti dona.
Affonda le radici nella terra,
l’albero cosmico, e, con la sua linfa
ogni cosa ti verrà svelata.
Ti sussurran gli spiriti del bosco,
le brezze mattutine,
gli uccelli ti svolazzan intorno.
Ti sei sacrificato per il mondo.
Attenderai un segno.
Poi, finalmente,
dal tuo bozzolo spiccherai il volo.
Spandendo, intorno,
la conoscenza del sapere.