Tarot of Sacred Feminine

A volte, come dicevo, le cose capitano per caso. Durante la mia ricerca sul mito del fuoco, fra le tante civiltà e religioni studiate mi ha colpito quella dei Sumeri. Soprattutto la loro cosmogonia completamente diversa dalla nostra o almeno dalla mia vissuta nella Valle dei Templi con origine greca e poi dominazione romana. Veramente da Agrigento sono passate tutte le popolazioni conosciute nel mondo occidentale. Siamo stati, anzi la Sicilia è stata, un vero crogiuolo di culture e religioni. 

Comunque, cercando di non divagare, la cosa che mi ha colpito di più è stato un dio, Nanna. Dio della Luna, aveva per figli Inanna, la stella Venere ed il suo gemello Utu, il dio Sole. Che stranezza, la Luna (maschile) che ha due figli di cui uno, il Sole, doveva essere di primaria grandezza o almeno lo sarebbe stato nella mentalità greca. 

Ho deciso quindi saperne di più, ho scovato testi non più sul mercato normale, arricchendo la mia biblioteca di una trentina di altri volumi che si sono aggiunti alle pile dei precedenti.

La figura che ne è emersa non è stata Nanna (la Luna) e nemmeno Utu (il Sole), ma Inanna, la stella Venere che poi diventa anche la figura della Luna e che soprattutto è la prima grande Dea. Quella che assomma a sè la figura di tutte le altre dee a venire. Scrivere un romanzo sulla sua figura è stato quasi doveroso. E’ così che è nato “Per sempre Inanna” il romanzo che ho pubblicato su Amazon, ma è anche così che è nato il nuovo mazzo: TAROT OF SACRED FEMININE. 

E’ iniziata così questa nuova avventura che sì è protratta per alcuni anni. Ho studiato, razionalizzato, cercato collegamenti, ho perfino fatto della specie di sunti di alcuni libri che andavo leggendo e dei diagrammi per collegare il tutto.

Finalmente quando ho capito che avevo veramente sviscerato l’argomento in tutte le sue parti, ho preso carta e penna ed ho buttato giù un canovaccio del mazzo o almeno come intendevo farlo. 

La donna vista come Grande Madre Terra, come serpente, come pietra, come saggezza, come spiritualità. 

La Dea come Luna, dato che coincide il periodo lunare con quello mestruale della donna.

La Dea nei suoi numeri: Uno, Grande Madre; Due, madre e figlia; Tre, le Moire, le Norne e così via; Cinque, la mano di Fatima, la stella; Sette: il numero delle parti dell’universo, ma anche il periodo di durata dello sposo sacrificale. 

Arcani Maggiori: 

I – Il Mago: La dea Eurinome che danzando sulle acque con il serpente Ofione crea l’uovo cosmico. 

II – La Papessa: La Shekinah, la sposa celeste della Qabbalah, che è uguale alla sposa terrena. 

III- L’Imperatrice: la Donna come fonte di vita che dà nutrimento al Figlio ed alla Terra. 

XIX- Il Sole: dalla notte, la dea Nyx nasce il giorno, sua figlia Emera. Quindi il sole nasce dalla Luna.

Negli Arcani Minori ho voluto che le carte di corte avessero un significato particolare quindi il Fante è la Dea con il suo uccello che la rappresenta, il Cavaliere è la Dea con l’animale, la Regina è la Dea vergine ed il Re, la dea con il compagno sacrificale.

Inoltre ho codificato gli Arcani in base alla Luna. 

I Bastoni saranno la Luna crescente in quanto rappresentano l’inizio della civiltà: Mesopotamia, Egitto, Arabia. 

Fante: Ishtar, la dea assira, con i gufi e la cintura zodiacale, perché dobbiamo agli assiri il nostro zodiaco.

Le Coppe, la luna piena. I popoli saranno gli ebrei, i Cristiani. 

Tre: la scala arturiana da cui scendono delle fanciulle a portare il sacro Graal al cavaliere.

Le Spade, la luna calante. I popoli saranno i greci ed i romani.

Fante: Aphrodite ci mostra la stella a cinque punte racchiusa nella mela.

I Denari sono il novilunio, la luna nera. I popoli saranno i Celti. 

Fante: La Morrigan con il suo corvo sulle spalle vaga su di un campo di battaglia a raccogliere le anime dei morti.

Ho volutamente lasciato in parte le carte dei Re, perché il discorso è più complesso e risale al concetto di sacralità del re o del capo villaggio. 

Il re, dopo essere stato scelto fra l’uomo più forte e coraggioso, che meglio garantiva la difesa della sua gente riceveva la sacralità con lo Hieros gamos, le nozze sacrali con la Grande Madre Terra rappresentata dalla sua sacerdotessa. 

Queste nozze avevano la durata di sette anni, al termine il capo veniva rimesso alla prova (doveva pur dimostrare di saper difendere il suo popolo) se perdeva, veniva sacrificato ed il suo sangue sparso sulla terra per vivificarla.

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