Le carte di questo mazzo vogliono ricreare quello stretto rapporto che i popoli celtici intessevano con la Natura e che oggi abbiamo perduto.
Consideriamole una porta che ci aiuti a ritrovare quel giusto equilibrio fra noi e gli elementi.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di incamminarci verso un sentiero e capire quei segni che ci facciano ritrovare la nostra innocenza e le radici del sogno, quello perso nel materialismo di ogni giorno.
Le antiche leggende diventeranno reali e acquisteranno nuovo significato come il calderone di Dagda che sazia ogni fame ed è sempre pieno o Brigit, papessa e luna, con le sue tre gru che simboleggiano le tre facce della dea, ma anche le età della donna.
La Terra sarà l’imperatrice perché è il grande grembo che genera il mondo vivente: valli, acqua, monti, animali, uccelli, uomini. È bella e giovane come il mondo incontaminato dei Celti.
Potremo trovare il piccolo popolo e scomparire dentro un tumulo dove ci attendono gli Elfi.
Nel bosco incontreremo l’Uomo Verde e sapremo che dentro ogni pianta si cela la vita perché è stata toccata dal divino che si mischia all’umano perché gli dei sono parte del popolo e le luci, i triskel, gli awen irradiano forza.
Scopriremo gli eroi che affrontano la morte senza paura come Cu Chulain che si lega a un pilastro pur di combattere fino all’ultimo respiro mentre il corvo/Morgan si gode la sua vendetta e i guerrieri della Fianna che combatteranno senza timore i nemici seguendo il loro mitico capo Fionn.
È un mondo fatato che troveremo solo seguendo il nostro istinto muovendoci con sicurezza attraverso la nebbia che l’alito del drago ha diffuso per salvaguardare questa terra.
Il dio Cernunnos, il grande cervo, porterà nel suo palco di corna il sole nel cielo a fugare le ombre che si acquattano vicino all’universo celtico. I Túatha, l’antico popolo, varcheranno di nuovo il confine dei tre regni per ristabilire l’equilibrio portando una pietra di luce e i quattro oggetti che faranno la storia del regno:
Lía Fáil: la pietra che sussulta e grida se calpestata dal legittimo re.
Sleá Bua: la lancia invincibile.
Clíam Solais: la spada di luce.
Coire an Dagda: il calderone di Dagda.
L’aquila lancerà il suo grido e la quercia scuoterà i suoi rami perché non sarà permesso che la mancanza di fede divori il magico suolo celtico oscurando il mondo.
Il poeta Yeats nel suo “Irish Fairy and Folk Tales” definisce i Túatha dé Danann “ Angeli caduti che non erano abbastanza buoni da essere salvati, né abbastanza cattivi da essere cancellati”.



