Cuoca Crudelia

Ci risiamo. Si avvicina la data per la fatidica cena conviviale all’Hotel Astoria e la vecchia si fa prendere, come ogni anno, dallo stress culinario.

È uno stress pericolosissimo, credetemi. Per un nonnulla, una piccola richiesta si rischia l’urlo della novella (si fa per dire, perché tanto nuova non è) Crudelia.

Dicevamo stress da creatività culinaria. Finché riguarda i dolci, posso anche sorvolare, ma stavolta non ho potuto proprio resistere.

So che, quando cucina, devo tenermi alla larga e che, in casa, nessuno deve interferire, ma se dalla padella viene un profumino di tritato di maiale sfumato con del vino bianco, il mio tartufo inizia a vibrare e le mie zampe (sono loro credetemi, non io) strisciano come guerrieri verso l’agognato intingolo.

Se a questo si aggiunge un ulteriore sentore di salame e poi di parmigiano, voi che fareste? Con lo stomaco che reclamava, sono andata vicino a lei e ho fatto gli occhi dolci (lo sguardo che di solito è irresistibile), niente.

Mi ha guardato appena «Non farmi perdere la concentrazione» ha detto. Che diavolo c’entra la concentrazione, la fame, è fame. Così le ho lanciato un “Bau”. Un bau piccolo, credetemi appena un accenno ripetuto. Lei che stava rompendo un uovo, l’ha fatto cadere per terra con un po’ di carne attaccata. Io mi sono fiondata subito ed ho pulito il pavimento che altrimenti sarebbe rimasto sporco (sono una cagnetta pulita) e lei invece di essermene grata, ha lanciato un urlo e mi ha chiuso fuori dalla porta finestra della cucina. Così ho potuto vedere tutte le fasi della realizzazione della ricetta, ma di assaggiarla non mi è proprio riuscito. La Crudelia non ha tenuto conto che la sua ricetta segreta io l’ho vista realizzare e potrei spifferarla.

Al prossimo pasto tenterò un ricatto.

Un Bau a tutti dalla vostra Sheela. 

Share the joy