La festa di Halloween è già passata, ma non è detto.
Stamattina, nel fare la solita passeggiatina igienica, ho intravisto qualcosa di strano. Sono tornata indietro e, appeso a un cancello, c’era proprio uno scheletrino, uno di quelli simpatici che ti fanno l’occhiolino passando.
“Strano” mi sono detta “anche ieri sono passata e sono quasi sicura di non averlo visto”.
Così mi sono avvicinata «Ciao» gli ho detto sfoderando un bel sorriso e agitando la coda (per dimostrargli che avevo intenzioni pacifiche e non volevo portargli via qualche osso).
Lui mi ha rivolto uno sguardo di sufficienza e non mi ha risposto.
Io sono una cagnolina ben educata, ma se mi salta la mosca addosso…
«Ehi, dico a te, non si risponde al saluto?»
Ho sentito una specie di singhiozzo e mi sono subito pentita delle mie dure parole.«Che ti succede, stai male?»
«Vorrei vedere te. Appeso come un signor Nessuno, al freddo e al gelo…»
«Dai, non te la prendere. Non ha ancora iniziato a nevicare, qualche rovescio di pioggia, ma niente di eccessivo. Nemmeno una gelata.»
«Fai presto a parlare, tu che hai una casa in cui rifugiarti e qualcuno che si prende cura di te, mentre io…Ah, ricordo ancora il sole caliente, il suono delle chitarre degli amici, le allegre bevute con le ragazze… »
«Certo non deve essere facile.» ero imbarazzata perché lo scheletrino singhiozzava ed io non sapevo cosa fare. Lasciarlo da solo con i suoi ricordi o tenergli ancora compagnia?
In quel momento ho sentito un rumore e mi sono nascosta. Un signore è uscito dal cancello ha tolto lo scheletrino portandolo in casa. Quando ho sentito chiudere il cancello sono corsa a vedere e sono sicura che abbia agitato le ossa della mano per salutarmi. Certo non avrà “il sole caliente” come diceva lui, ma almeno non si prenderà un raffreddore.
