Non so se vi ricordate che l’anno scorso ho incontrato, nelle mie vacanze, la sirena/strega Janara… ebbene quando quest’anno sono tornato in Grecia ed ho raccontato ai cagnetti del posto la mia avventura hanno iniziato a chiamarmi Odisseo. Questo per via di un personaggio vissuto secoli fa che ha avuto mille avventure, fra cui una con le sirene e che aveva fama di rubacuori.
Mi sono interessato al personaggio, ho fatto delle ricerche e devo dire che l’essere paragonato a lui mi ha fatto sentire importante.
A parte questa premessa le vacanze si sono svolte normalmente.
Spostamenti in barca, spiaggia, mare, ristorante… insomma una vera pacchia se non ci fosse al seguito la mia mamma: Nausica.
Ecco, ormai non sono un cucciolo, ho quasi due anni, insomma sono grande e non posso avere al seguito una mamma ansiosa che mi controlla e mi dice “Non fare questo”, “Attento, lì è pericoloso”, “Vedi di non fare tardi”.
L’altro giorno, mentre tutti facevano la siesta, ho trovato il modo di sgattaiolare fuori dalla barca. Eravamo ormeggiati in un’isola bellissima con tante spiaggette racchiuse fra ciuffi di macchie mediterranee. Il fondo del mare era di un verde cristallineo che invitava a tuffarsi. Un vero paradiso.
Sono sceso verso la spiaggia ed ho intravisto una tenda da campeggio con una coppia giovane e… una cagnetta da far impazzire.
Bella, con un manto color champagne e delle curve… Mi sono nascosto dietro ad un cespuglio per ammirarla, ma evidentemente doveva avere anche un buon fiuto perché dopo un po’ me la sono ritrovata a fianco.
«Ciao, mi chiamo Dora»
Ragazzi, devo confessare che era la prima volta che mi trovavo da solo con una cagnetta così sexy, così balbettai «Ulisse, ma a volte mi chiamano anche Odisseo».
«Accipicchia, che nome importante. Hai avuto tante avventure come il vero Ulisse?».
Dovevo accorgermi che non era una cagnetta di primo pelo, ma che ci volete fare quando si è ancora giovani si tende a strafare.
Così raccontai la storia di Janara e qualche altra avventura, mettendoci dentro del mio, non dico che erano tutte frottole, ma qualche esagerazione devo confessare di averla fatta. Mi sentivo un fiero cagnetto pronto a cogliere la dolce pulzella quando dall’alto del promontorio sentii il latrato tipico di mia madre quando crede che io sia in pericolo.
«Chi ti sta cercando?» chiese Dora, mutando lo sguardo da languido a sospettoso «E’ la tua cagnetta?»
«No, è Nausica, mia madre.»
«Uh, il piccolino ha ancora la mamma che lo cerca. Vedi di sfollare».
Mi voltò la schiena e diede due zampate all’indietro coprendomi di sabbia.
Mi sentii ridicolo soprattutto quando Nausica mi venne incontro premurosa.
«Ma dove ti eri cacciato, siamo stati tutti in pensiero per te!»
«Mamma, non sono più un cucciolo.»
«Per me caro, lo sarai sempre.»
E con questa fatidica sentenza, che mi lasciò sconsolato, ritornammo alla barca.
BELLE LE VACANZE CON LA MAMMA!
