Un sogno

Sono sicura che stessi sognando e adesso vi spiego il perché…

Come, quasi tutti, sapete il mio vecio fuma la pipa, anzi ha anche disegnato e fatto realizzare i suoi prototipi dalla Savinelli, Radice e dall’Anatra dalle uova d’oro.

A proposito nonostante il nome, quest’Anatra non fa le uova d’oro come l’Oca della fiaba dei Fratelli Grimm, quindi non so proprio perché l’abbia chiamata così. L’ho chiesto al mio amico Massimo Palazzi (titolare dell’Anatra), mentre lo aiutavo a fare le pipe (settembre 2016, come potete vedere dalla foto qui sotto), e lui si è messo a ridere. Forse non voleva svelare il segreto, ma sto divagando.

Dicevo che il vecio fuma la pipa, mi piace quando si siede in poltrona, mette un cd di jazz (non quella noia di musica antica della vecchia), prende un libro e si accende la pipa. Che volete è così rilassante che di solito ci metto un momento ad andare nel mondo dei sogni, così è stato anche questa volta e chi ho subito incontrato?

Un simpatico scottish terrier nero che aveva una nuvoletta sulla testa con dentro una pipa. Era così buffo che mi sono fermata a guardarlo, ridendo. Lui mi ha guardato in cagnesco (ovviamente) «Perché ridi?» mi ha chiesto.

«Hai una nuvoletta sulla testa a forma di pipa e sei davvero buffo.»

Lui mi ha guardato con fare molto serio, così ho scoperto che era permaloso. «Vieni con me» ha detto e mi ha portato davanti ad un piccolo laghetto. «Guardati.» 

Così mi sono sporta verso lo specchio d’acqua e … avevo anch’io una nuvoletta con una pipa dentro. 

«Ce l’ho anch’io!» ho esclamato.

«Mai ridere degli altri!» ha pontificato lui; però aveva ragione.

«Hai anche tu un padrone che fuma la pipa?»

«Certo, fa molto gentleman.»

«Signore distinto.» ha precisato vedendo la mia espressione interrogativa.

Mi piaceva la dizione “persona distinta” corrispondeva proprio al mio vecio, ma la nuvoletta mi dava fastidio.

«Come facciamo a mandarle via?»

«Proviamo a mettere la testa dentro l’acqua, probabilmente scompariranno.»

«Facciamolo insieme. Uno, due, tre…Pronti? Via.»

Abbiamo infilato la testa dentro l’acqua e quando l’abbiamo ritirata fuori, le due nuvolette con la pipa si stavano allontanando con la corrente.

Ho appena fatto a tempo a esprimere la mia soddisfazione con un poderoso “Bau”, quando ho sentito il vecio borbottare arrabbiato e mi sono svegliata.

Ovviamente il terrier non c’era più e il vecio stava armeggiando con la pipa che non tirava più. Infine l’ha svuotata. Il tabacco era tutto zuppo d’acqua.

Lui è rimasto perplesso a guardarlo «Che strano, fino a un momento fa era asciutto e la pipa tirava che era una bellezza. Da dove sarà venuta tutta questa acqua?»

Io sapevo bene da dove veniva, ho finto indifferenza e quatta, quatta me ne sono andata in giardino. A volti i sogni sono pericolosi, dovrò tenerne conto. Chissà se anche la pipa del padrone dello scottish si sarà riempita d’acqua. 

Se mi capiterà di rincontrarlo glielo devo proprio chiedere.   

Foto con Massimo Palazzi e disegni di Barbara Picotti.

Share the joy